I FANTASTICI LUOGHI

I FANTASTICI LUOGHI

Leggi la storia per dare avvio all’avventura e poi… INIZIA A GIOCARE! 😉

GIORGIO IL CAVALIERE

C’era una volta un bambino dai capelli morbidi e neri che si chiamava Giorgio.
I suoi genitori sognavano per lui un futuro ricco e radioso, così gli insegnarono il valore della giustizia, a rispettare gli altri e a fare del bene, facendolo crescere buono, forte e coraggioso.
Quando divenne più grande, Giorgio decise di arruolarsi nell’esercito del regno e in poco tempo fu pronto a partire per la sua prima missione.
Il giorno della partenza i suoi genitori erano un po’ tristi e preoccupati ma lui li rassicurò, dicendo che ormai era grande e che sapeva badare bene a se stesso. La mamma avvolse in un fazzolettino dei biscotti al latte e miele che gli aveva preparato con tanto amore e glieli diede da portare con sé, il papà invece gli regalò uno strumento fatto in legno che indicava sempre il nord, spiegandogli che era una bussola che aveva costruito per lui in modo da orientarsi e non perdersi mai nei suoi viaggi.
Giorgio li abbracciò e li salutò calorosamente e in sella al suo fidato destriero Alfione si mise in cammino per raggiungere i suoi compagni d’avventura e recarsi al più presto nel regno vicino per dare aiuto. Nessuno sapeva di che tipo di problema si trattasse, perché la missione era segreta persino a loro ma si vociferava che ci fosse un pericoloso drago ai confini del regno e che forse avrebbero dovuto ucciderlo! Ma Giorgio suggerì di non badare alle dicerie e tranquillizzò i suoi compagni prima di partire.
Dopo aver fatto un bel po’ di strada, il gruppo si imbatté in un branco di cinghiali dall’aria selvaggia che impediva loro il passaggio.
Il capo dell’esercito ordinò immediatamente di ucciderli tutti, pregustando già la buona cenetta a base di cinghiale che avrebbero fatto il giorno stesso e in quelli seguenti.
Giorgio però, deciso a non uccidere bestie innocenti e in difficoltà, propose un altro modo per liberare la strada: tirò fuori dal sacchetto alcuni dei biscotti che gli aveva donato la sua mamma e si fece seguire dai cinghiali portandoli al sicuro fuori dalla strada.
Il capo dell’esercito, quando scoprì che Giorgio aveva fatto di testa sua e che non ci sarebbe stato nessun buon cinghiale arrostito ad aspettarlo, lo punì per aver disubbidito ai suoi ordini: dicendogli che avrebbero fatto a meno di lui, lo escluse dalla missione e lo lasciarono solo e sperduto nel bosco.
Giorgio si dispiacque molto ma volendo essere forte si fermò un attimo a pensare. Tirò fuori la bussola che teneva in tasca, chiedendosi se sarebbe dovuto tornare a casa. “Chissà cosa penseranno mamma e papà di me?” disse rivolto al suo cavallo Alfione che in quel momento pareva altrettanto inquieto. D’un tratto ai due sembrò di udire come un urlo in lontananza e Alfione, di scatto, si mise a galoppare e a girare in tondo spaventato, tanto da non accorgersi di un lungo ramo che urtò Giorgio facendolo ruzzolare giù dalla sella: la bussola che aveva in mano si ruppe nell’impatto col terreno. Il povero Giorgio si sentì proprio disperato e impaurito per l’accaduto, con la sera che si avvicinava, nessun posto dove andare e la fame che incombeva. Anche Alfione iniziò a tremare preoccupato e Giorgio per tranquillizzarlo lo portò a bere in un ruscello lì vicino.
Mentre entrambi si dissetavano, riprendendosi dallo spavento, udirono, stavolta chiaramente, il grido di una ragazza. Nonostante la paura, si diressero di corsa verso il luogo da cui provenivano quelle urla: con grande sorpresa scoprirono che a gridare non era una ragazza ma una lucertola, incastrata sotto un enorme masso! Se c’era una cosa di cui Giorgio aveva timore erano proprio le lucertole, le squame verdi e la lingua biforcuta gli avevano fatto sempre una brutta impressione ma si fece coraggio e, aiutato dal fido Alfione, riuscì a liberare la lucertola dal masso. Non appena la lucertola venne liberata si trasformò in una bellissima fata.
Giorgio e Alfione rimasero a bocca aperta e ancor di più nel sentirla parlare, perché la fata, che si chiamava Sissina, conosceva i loro nomi e gli disse che li stava aspettando. Con una magia aggiustò la bussola rotta di Giorgio, poi spiegò che si trovava sotto l’incantesimo di una strega cattiva che l’aveva trasformata in una lucertola ed anche se adesso era ritornata fata non poteva ancora svelare tutto ciò che aveva da dire:
“Tu sei il prescelto Giorgio, insieme al fido Alfione.
Un compito ti aspetta ma non aver timore.
c’è un luogo favoloso in cui tu devi andare
ma purtroppo io non posso dirti quale.
Per scoprir chi ti aspetta ed invoca il tuo aiuto,
abbi fede, niente andrà perduto!
Non tirarti indietro e con coraggio
supera tre prove e poi mettiti in viaggio”.

Giorgio rimase un po’ di stucco ma non si tirò indietro…
Se anche tu vuoi provare, ecco qui…

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