Entriamo in un antico castello… le luci sono soffuse e le sale sono piene di gente, in sottofondo un vociare continuo, dame e cavalieri che parlano.
In un angolo, dietro un tavolo pieno di libri su cui spicca una grande spada argentata, notiamo un giovane cavaliere vestito di verde dai capelli lunghi e neri che ne incorniciano il volto affilato. Gli occhi vispi, dal colore indefinito, ricambiano il nostro sguardo. Ci invita a fermarci e ad aprire una delle pagine del suo libro…
Si intitola Àntica (con l’accento sulla prima “a”) ed è il primo di una trilogia che si concluderà prossimamente: si tratta di uno spiritual fantasy, ci rivela il cavaliere che ne ha coniato il genere ed il cui nome è Agostino Massimo Mano, trentenne lametino.
«È come se il fantasy avesse perso la strada da cui aveva iniziato», ci spiega «scrivendo Àntica ho riscoperto il fantasy che trae le sue origini dal Medioevo, ricco di valori, impregnato di forti simbolismi, come questa spada luminosa che vedete sul tavolo… il suo nome è Hailey». Sollevandola senza sforzo la mette nelle nostre mani. «Ha un occhio nell’elsa» ci fa notare, «questo significa che ha una volontà: è lei a decidere quando essere usata e da chi».
Haley è anche presente sulla copertina del romanzo (realizzata da Antonio Cittadino) ed è protesa verso il cielo su di uno sfondo rosso acceso e sfavillante.
Gli chiediamo di dirci qualcosa in più sullo spiritual fantasy.
«Il viaggio che si fa in questo genere è soprattutto interiore, i personaggi sono creati per dare a tutti un’opportunità di esplorarsi. Nel mio romanzo si intrecciano più punti di vista che fanno andare avanti la storia. I personaggi sono gli strumenti usati dallo scrittore per dare insegnamenti, trasmettere qualcosa, dare speranza.
I fantasy di oggi invece fanno vedere quanto l’uomo può essere crudele, fin dove può spingersi per arrivare al male».
Ci racconta di essersi appassionato alla scrittura fin da bambino confessandoci che i libri che più lo hanno ispirato sono stati Alice nello specchio
di Lewis Carroll, La storia infinita di Micheal Ende, Il Signore degli anelli di John R. R. Tolkien e Moby Dick di Herman Melville.
In quel momento si avvicina un cavaliere vestito di blu con un camaglio in testa. Ha lo sguardo profondo e serio e la barba corta brizzolata. Scopriamo essere Klaus Costa, proveniente da Catanzaro, delegato della Legione Gladius che si occupa di Rievocazione e Scherma Storica.
Una duello tra i due sta per avvenire appena fuori dalle mura del Castello Aragonese di Reggio Calabria. Haley, la spada con l’occhio nell’elsa, è chiamata a rispondere alla sfida…
Ecco il video che testimonia quanto accaduto: il fantastico duello di spade tra Agostino e Klaus!
Mentre Klaus Costa fa ritorno al castello approfittiamo dell’occasione per chiedergli cosa significa per lui essere presente in questa città e in questo luogo in particolare.
«Questo tipo di eventi a tema medioevale sono un arricchimento intellettuale per l’umanità perché costituiscono un ritorno al passato, un passato che magari ha delle valenze ancora oggi, nonostante i valori di una volta si siano un pochino persi».
Scopriamo che Klaus, insieme ad Agostino, è un membro della Scuola d’Arme, insieme hanno appreso i combattimenti medioevali secondo i trattati canonici in cui sono riportate regole antiche ben precise per poter dare i colpi, pararli ed attaccare.
Klaus ci ricorda che il famoso storico italiano Franco Cardini, nella presentazione di un trattato medievale sui combattimenti, evidenziò l’importanza della rievocazione storica «un’etica antica, un’etica medievale che nei tempi di oggi forse si è persa».
Sul perché il Medioevo stia tornando ad affascinare il nostro tempo, Klaus esprime il suo pensiero:
«Questo è un mistero incredibile, io stesso mi sono posto il problema tante volte perché lo vivo e vedo gente interessata al medioevo forse perché è l’epoca più affascinante e più colta, o forse perché intravediamo inconsciamente nel Medioevo un qualcosa che non c’è più… senza speranze per il futuro la nostra unica soluzione è tornare al passato… ma del resto senza passato non c’è presente».
Salutiamo entrambi con la fatidica richiesta che amiamo fare ai nostri amici intervistati: una parola, o più di una, che desiderano “evidenziare”.
Per Agostino sono due:
«Serenità perché devi riuscire ad essere sereno in mezzo ai vortici della vita… c’è sempre qualcosa che non va come vuoi e spesso uno si dà per vinto, si dispera, anche per scemenze. La serenità è importante perché ti fa mantenere una certa integrità anche con te stesso, e se sei sereno di fronte alle difficoltà, e anche con te stesso soprattutto, vuol dire che hai raggiunto un certo grado di maturità.
E Fiducia perché devi avere fiducia in te stesso anche quando le cose sembrano andare per il verso sbagliato ma è quella che ti fa andare avanti, la fiducia, non c’è nessun altro che te la può dare, sei solo tu che la puoi “carburare”».
Per Klaus invece è una in particolare:
«Gladio, una parola pericolosa… infatti ho dato il nome Gladius alla mia legione appunto per evidenziare l’utilizzo della spada nel periodo romano fino al 1300 quando poi queste andarono in soffitta con l’arrivo della polvere da sparo e le armi da fuoco e poi le cose cambiarono…».
Nel salutare i due cavalieri, pronti a lasciare il castello, veniamo attratti da voci e risate in fondo alla stanza… sono un gruppo di giovani dame e cavalieri. Si presentano come i “I cavalieri di Enotria”, un’Associazione Ludico Culturale di Reggio Calabria che realizza eventi interattivi come cene con delitto e cineforum e in particolare organizza incontri di gioco presso la loro sede in via Borrace Crocevia n°10F il giovedì e la domenica dalle 19:30 fino a mezzanotte. Con i loro giochi a tema fantasy soprattutto ed il loro senso della compagnia, rifocillano gli animi dei cavalieri di ritorno dalle battaglie e accolgono i viaggiatori erranti per la città: ovviamente nel loro covo c’è spazio per tutti, chiunque voglia divertirsi può trovare posto nella comitiva!
Affascinati da tutti questi incontri avvenuti in occasione de “Il vento dei sette regni” (evento tributo a Cronache del ghiaccio e del fuoco, il ciclo di libri fantasy scritti da George R.R. Martin ed organizzato dall’Associazione Culturale Level Up e dalla Cooperativa Sociale Turismo per Tutti, tenutosi dal 4 al 6 gennaio 2018 presso il Castello Aragonese di Reggio Calabria), varchiamo le mura del castello per ritornare nel XXI secolo. Fuori soffia un vento lieve ma noi non lo vediamo, come il tempo attraversa lo spazio e va al di là di ciò che immaginiamo.
PS: Non poteva mancare uno scatto al trono di spade su cui siede Daenerys Targaryen!
(Mariagrazia Bolignano – Cosplayer di Reggio Calabria)
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